mercoledì 31 marzo 2010

PICCOLE FARESI CRESCONO

VALENTINA FARINETTI ESPONE LE SUE FOTOGRAFIE ALL'OSTERIA LETTERARIA BUKOWKY, VIA SANTO STEFANO N.6, NOVARA, A PARTIRE DAL 15 MAGGIO.

lunedì 29 marzo 2010

I GIOVEDI' DELLA SOMS

SOCIETA' OPERAIA AGRICOLA DI MUTUO SOCCORSO
FARA NOVARESE
GIOVEDI' 28 MARZO
Giorgio Baccalaro "RISPARMIO ENERGETICO E ENERGIE ALTERNATIVE"
GIOVEDI' 8 APRILE
Gianfranco Portigliotti "NUOVE TECNICHE CHIRURGICHE PER PATOLOGIE COMUNI"
GIOVEDI' 22 APRILE
Mauro Custodi "L'OPERA BUFFA ITALIANA E L'UMORISMO TEDESCO"
GIOVEDI' 6 MAGGIO
Paolo Custodi tema da definire
GIOVEDI' 20 APRILE
Laura Cristino "MUOVERSI ...PER NON SENTIRE IL TEMPO"
BIBLIOTECA COMUNALE
- ORE 21,00-

domenica 28 marzo 2010

5 x MILLE

5 per mille Nella dichiarazione dei redditi il cinque per mille, destinato al tuo Comune per i servizi sociali, può essere determinante per la qualità della vita dei soggetti più deboli

...Il 5 per mille sostituisce l'8 per mille ? No ...Allora è una tassa aggiuntiva ? Nemmeno. Cambia soltanto il destinatario di una quota pari al 5 per mille della tua dichiarazione dei redditi. Invece di andare allo Stato, essa sarà assegnata al tuo Comune di residenza o all'ente o associazione che avrai scelto ...Come faccio a scegliere di destinare al mio Comune il 5 per mille ? È previsto, in allegato a tutti i modelli per la dichiarazione dei redditi, un apposito modulo. Per scegliere il tuo Comune di residenza quale destinatario del 5 per mille è sufficiente firmare nel riquadro che riporta la scritta "Attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente" ...Perchè affidare il 5 per mille al comune ? Il tuo Comune sei tu. Il tuo contributo serve a sostenere la spesa sociale, cioè quegli interventi fatti dall’amministrazione comunale per alleviare tutte le situazioni di disagio che probabilmente hai sotto agli occhi anche tu ..Perché si può fare? La Legge 133 del 6 agosto 2008 ha inserito, infatti, tra i soggetti che possono beneficiare di questo contributo, anche il Comune di residenza, per finanziare le spese di carattere sociale. Questa scelta, come nel caso dell'8 per mille, non comporta alcune tassazione aggiuntiva, ma solo una diversa destinazione di ciò che già si paga. ...Ma il mio Comune non ha già fondi a sufficienza per fare questo ? Purtroppo no. Le necessità sono molte e le cifre a disposizione per interventi sociali sono proprio poche ...E il Comune come utilizzerà i fondi derivanti dal 5 per mille ? Proseguendo e ampliando i servizi sul versante del sociale. Della destinazione delle somme il Comune redigerà, comunque entro un anno dalla concreta ricezione di queste, un apposito rendiconto, accompagnata da una relazione illustrativa. Con questa opzione, nell'attuale grave momento di crisi, l’Amministrazione Comunale potrebbe incrementare il bilancio con nuove risorse, che andrebbero a rafforzare un’economia locale già indebolita. ...Cosa succede se non firmo per il 5 per mille ? Non risparmi nulla e non aiuti nessuno perchè le quote di 5 per mille che saranno realmente assegnate saranno esclusivamente quelle dei contribuenti che avranno fatto la loro scelta apponendo la firma sul modulo allegato alla dichiarazione dei redditi. Se non firmi, quei fondi andranno allo Stato. Se firmi per il tuo Comune, rimarranno a disposizione della tua comunità Con questa scelta, dunque, i cittadini di Fara potrebbero favorire il proprio Comune, fornendo un'opportunità in più per aiutare i propri concittadini in difficoltà e, quindi, anche se stessi. Aiutare la propria comunità è un modo per aiutare se stessi. ...Come fare ? Per destinare il 5 per mille al proprio Comune, occorre apporre la propria firma nell'apposito spazio presente nei mod 730 e Unico e scrivere COMUNE DI FARA NOVARESE ...Dove rivolgersi ? Ufficio Ragioneria del Comune di Fara

LA SOLIDARIETA' IN UN GESTO.....................

UNA FIRMA CHE NON COSTA NIENTE MA VALE TANTO PER CHI HA BISOGNO, PER CHI E' IN DIFFICOLTA'........................

STUDIO SOSTENIBILE

Per rendere concreto il diritto allo studio e facilitare la frequenza scolastica è possibile accedere, per le famiglie residenti in Piemonte, agli assegni di studio della Regione Piemonte per:

  1. Iscrizione e frequenza,
  2. Libri di testo,
  3. Trasporti,
  4. Attività integrative previste dal POF
Possono accedere al beneficio i residenti in Piemonte con un indicatore ISEE del nucleo famigliare non superiore ai 32.000€.
La domanda va presentata con le modalità definite da ogni Comune sede di istituzione scolastica entro il 30 aprile 2010. Per quanto ci riguarda la domanda va presentata al Comune di Carpignano Sesia.
La La domanda d

CALENDARIO GARE BOCCE

Comunichiamo il calendario delle gare di bocce che si terranno presso il Centro Sportivo Comunale. 15 maggio cat D, individuale,s.c.i. 20 maggio cat 3° 2 giugno cat D,coppie. 5 giugno cat 3° 22 agosto cat CD, coppie.

Via Don Giovanni Francioni

Domenica 21 marzo è stata ufficialmente inaugurata la nuova via Don Giovanni Francioni. Alla presenza dei residenti, dei cittadini, del Parroco Don Elio, del Sindaco, Renzo Rusca, del vicesindaco, Maria Teresa Annovazzi, degli Assessori, Bertazzo Stefano e Mossetti Icadio, la semplice cerimionia ha ricordato, attraverso la lettera di Don Roberto Collarini, la figura ed il significato per Fara e per tanti di noi, cresciuti alla luce del suo insegnamento, del caro Don Giovanni.

lunedì 22 marzo 2010

LETTO A FARA

TUTTO QUELLO CHE VOSTRO MARITO NON HA VOGLIA DI FARE .........................................
MARITO IN PRESTITO - il rubinetto perde? - si è rotta la cinghia della tapparella? - la cucina deve essere imbiancata? - Oddio! il digitale terreste - volete sostituire le piastrelle del bagno - volete una presa di corrente nel posto dove vi serve? - devo spostare la lavatrice? - lo sportello della cucina non chiude? - problemi con il PC? Internet? - Altro? Provate a chiedere
.......................................................................................................................................................................... MARITO IN PRESTITO... ANDREA ......................................................................................................................................................................................................................... 320.......
347.......

lunedì 8 marzo 2010

FESTA ALLA SOMS ED AL CENTRO ANZIANI

VIA DON FRANCIONE

DOMENICA 21 MARZO ALLE ORE 11.30 VERRA' INAUGURATA LA NUOVA VIA "DON GIOVANNI FRANCIONE", GIA' VIA CESARE BATTISTI. VIA DON G. FRANCIONE E' LA STRADA CHE PORTA DA VIA GARIBALDI AL DISTRIBUTORE AGIP. TUTTA LA POPOLAZIONE E' INVITATA A PARTECIPARE ALL'EVENTO ED ALLA MESSA DELLE 10.30 A SUFFRAGIO DEI NOSTRI PARROCI. DON FRANCIONE, NATO A TORINO NEL 1910, E' STATO ARCIPRETE DI FARA DAL 1944 AL 1975, QUANDO LASCIO' LA RESPONSABILITA' DIRETTA DELLA PARROCCHIA A DON PIETRO E POI A DON ENRICO SALA. ABITO' A FARA SINO AL 1996 QUANDO SI TRASFERI' ALLA CASA DI RIPOSO "SAN FRANCESCO" DI NOVARA. E' MORTO IL 22 MARZO DEL 2005, ALL'ETA' DI 94 ANNI, A MIASINO, NELLA CASA DEL CLERO. DEDICARGLI UNA VIA E' IL GIUSTO MODO PER RICORDARE UN PRETE, MA ANCHE UN UOMO, CHE TANTO HA DATO AL NOSTRO PAESE E TANTO SI ' SPESO PER LA NOSTRA COMUNITA' NEI MOMENTI PIU' BRUTTI DELLA GUERRA COME NEI MOMENTI PIU' SERENI.

LA SETTIMANA (8) 8 MARZO 2010 BASTA MIMOSE

Carissime, oggi 8 marzo, festa della donna, il mio pensiero va a tutte voi che non volete più solo mimose ma che rivendicate e pretendete i vostri spazi. Per questa ragione pubblico due riflessioni sotto molti aspetti simili. La prima è di una amica decisamente battagliera ma molto stanca e sfiduciata, la seconda è di Silvana Mossano, giornalista del quotidiano "LA STAMPA" redazione di Alessandria che mi ha autorizzato alla pubblicazione. Sicuramente vi ritroverete nelle riflessioni che vi propongo. E' per non sentirci sole ed isolate. Se desiderate conoscere l'attività di Silvana leggete il suo sito http://www.silmos.it/. ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, 1 8 MARZO 2010 Dedicato a tutte le donne che non si accontentano più di sola mimosa. Non basta più la mimosa. Non basta più perché abbiamo tante cose da dire e da fare e dobbiamo sempre lasciarvi agire e parlare per primi, restare un po’ indietro,” per cortesia”- come direbbero le nostre madri. Dobbiamo far finta di non aver idee ed aspettare che, faticosamente, tiriate fuori dalla testolina qualche cavolata inutile per piazzare quello che pensiamo. E se non diciamo niente dobbiamo aspettare in un imbarazzante silenzio che un frullo di idea vi spunti in testa. Scusate ma oggi 8 marzo vi diciamo che non ne possiamo più. Non ne possiamo più di lavorare fuori ed in casa, di farci la doccia a mezzanotte , di vestirci di corsa,di farci le unghie in macchina tra un semaforo e l’altro, di andare dal parrucchiere di corsa, di fare la spesa di corsa, far benzina di corsa, far ginnastica di corsa. Non vogliamo più le quote, la riserva rosa, vogliamo lo spazio che ci meritiamo. E…. se siamo più brave, tanto meglio. E’ ora che raccogliate la sfida. Il prossimo anno vi regaleremo una bella mimosa. ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, 2 Dedicato alle donne che non sanno come dirglielo che non ne possono più Ma che senso ha celebrare una festa della donna? Che senso hanno i negozi pieni di gadget scontati e ovvie mimose, i ristoranti ingolfati di prenotazioni al femminile, le riviste ridondanti di rivendicazioni a senso unico e di consigli per l’uso? Sono scettica e anche un po’ infastidita verso tutte le feste comandate dal business. E, tuttavia, se in questa data ci è consentito “regnare”come al saggio giullare cui il sovrano concesse lo scettro per un giorno, ebbene prendiamocela questa occasione, ma non per farci blandire con le mimose, bensì per dire – con dolcezza e autorevolezza, con ironia e serietà – che ci sono cose che non ci vanno più giù. E’ vero, le abbiamo consentite, è vero siamo state per secoli accomodanti e consenzienti. Ma, adesso, prendiamoci questa festa per dirlo: che vogliamo essere non protette ma rispettate, non possedute ma amate, non infibulate e mortificate ma preservate e desiderate, non comandate ma interpellate, non sottopagate ma equiparate, non sottomesse ma ascoltate, non picchiate ma accarezzate, non violentate ma appassionatamente abbracciate, non derise ma comprese, non maltrattate ma benvolute, non umiliate ma valorizzate, non mitizzate ma umanamente apprezzate, non oppresse né mantenute ma aiutate, non cafonamente lusingate ma intelligentemente corteggiate, non femmine ad uso macho, ma donne per uomini all’altezza della sfida. Tutto qui. Silvana .,......................................................................................................................,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,........................................................ Dedicato alle donne che non sanno come dirglielo che non ne possono più. Della mimosa! Scusa se ti ho lasciato crescere permettendo che tu abbandonassi un calzino profugo sotto il letto e l’altro sconsolato sul bracciolo della poltrona. Scusa se ti ho lasciato credere che portare via la pattumiera, dividendo meticolosamente la rumenta nei contenitori colorati e pavoneggiandoti per la tua ineguagliabile competenza sulla raccolta differenziata, fosse il fulcro della gestione del nostro menage famigliare. Scusa se non ti ho insegnato che non si molla la biancheria sporca accartocciata sul coperchio del cesto invece di sollevarlo e buttarcela dentro. Scusa se ho tollerato tacita che tu depositassi nel lavandino la tazza sporca della colazione o la tazzina del caffè con il rimasuglio di zucchero sul fondo che s’indurisce e diventa crosta invece di sollevare la leva dal rubinetto e dare una sciacquata. Scusa se mi sono limitata a sorridere quando, domandandoti che cosa ti piace di me, mi hai risposto con distratto candore “gli occhi, l’intelligenza”, mentre mi guardavi le tette e il culo. E scusa se non ti ho assestato un istruttivo manrovescio quando, nel lavoro, mi hai detto “brava, sei così in gamba che… sembri un uomo!”. Scusa se non ti ho fatto capire la mia delusione allorché ti sei accorto che da castana mi ero fatta bionda solo quando, un mese dopo, è arrivato l’estratto conto con il pagamento Cartasì dal parrucchiere. Scusa se non ti ho tirato una educativa pallonata sul naso quando hai dato prova di acuta memoria riassumendo i nostri anniversari collegati agli scudetti, alle Champions League, ai Mondiali, alle Olimpiadi, agli Europei, alla Coppa Campioni, ai campionati inglese, francese, spagnolo, alla pantalera etc etc etc. Scusa se non ti ho garbatamente detto che sei patetico quando azioni invasato due telecomandi contemporaneamente per sintonizzarti su Rai Sky Pay come un esquimese manovra le redini per guidare una muta di cani. Scusa se non ti ho delicatamente fatto notare che organizzare insieme i viaggi non vuol dire che tu sfogli la guida per studiare gli itinerari, io preparo le valigie e le disfo al ritorno. Scusa se quando mi illustri la filosofia sull’importanza, nella vita, di porsi degli obbiettivi precisi da perseguire con tenacia, io più prosaicamente non ti faccio notare che, nel cesso, tu l’obbiettivo non lo centri mai. Scusa se non ti ho corretto sull’uso dei pronomi possessivi: e cioè che il gatto è tuo quando lo coccoli, è nostro quando andiamo a comprare le scatolette e il cappottino e i giochini, è mio quando devo pulire la cassettina, dargli da mangiare, portarlo dal veterinario, ficcargli in gola le medicine, spazzolarlo… Scusa se ti ho persino regalato uno sfinito amorevole sorriso quando, in sala parto, sudato come un cavallo all’ippodromo, alla fine hai esclamato soddisfatto e orgoglioso: “ce l’abbiamo fatta!”. Scusa se ho avallato la tua ferma convinzione che allevare insieme i figli consista nel fare da autista e nell’accompagnarmi quando li porto dal pediatra. Scusa se non mi sono abbastanza impegnata a spiegarti il motivo per cui i figli con te, che sei più pacato ed equilibrato – quando li porti a spasso, guardi con loro la tivù, gli dai la paghetta settimanale – sono sempre carini, e con me, che sono più nervosa e uterina – quando gli faccio lavare i denti, fare i compiti, rifarsi il letto, cambiarsi le mutande, mangiare con la bocca chiusa, senza gomito sul tavolo… – sono sempre incavolati. Scusa se ho accettato rassegnata che, alla mia domanda “che cos’hai?”, tu mi abbia risposto evasivamente “niente” con la voce di uno che è stitico da sei giorni. Scusa se non ho bandito dalle biblioteche e, anzi, non ho messo al rogo una poderosa letteratura che, da secoli, si ostina a definirmi sesso debole (quello che, peraltro, pur di avere, tu ti pieghi a pagare!). E scusa se non ti ho spiegato che non è per debolezza che troppe volte ho subìto le tue mani cattive e pesanti né che ho riaperto la porta al tuo pentito (?) ritorno. Scusa se da madre, da sorella, da moglie, da amante, da collega, da semplice sensibile intelligente creatura di questo mondo non ti ho educato e non ti ho insegnato a capire tutto ciò e, invece, ho fatto io quello che avresti potuto fare anche tu. Scusa se te lo dico soltanto adesso confidando che tu lo comprenda. Ma, per favore, non cercare di riparare scaraventandoti affannato oggi, sì proprio oggi, dal fiorista a comprarmi la mimosa! Non-mi-pia-ce-la-mi-mo-sa. Non mi piace quello smunto ramoscello soffocato in uno striminzito sacchettino di plastica, preparato in serie, pinzato in cima e legato con un banalissimo fiocchetto giallo, che, appena lo apri, le palline si sbriciolano in polverina secca e senza vita. Non farmi la mimosa! Fammi altro. Fammi, che so, una margherita, un ciclamino, fammi una poesia senza rime o di rime strampalate ma non copiata da internet, fammi una mela rossa, fammi un cartoccio di caramelle, fammi un libro, fammi un panino di salame, fammi una canzone stonata, fammi un anellino di carta stagnola, fammi il caffè con la schiuma, fammi acqua e menta, fammi una passeggiata, fammi la luna nel pozzo… anzi, ecco sì, fammi un favore: fammi ridere, fammi tanto ridere che mi fa tanto bene!

domenica 7 marzo 2010

ULTIMO NATO DEL 2009

CONSEGNATO IL 6 MARZO 2010 IL BONUS BEBE ALL'ULTIMO NATO DEL 2009, IL PICCOLO ALESSANDRO. PAPA' DAVIDE E MAMMA PAOLA MARIA ELIDE CON IL PICCOLO ALESSANDRO, UN PO' ASSONNATO, SONO VENUTI IERI, 6 MARZO, IN MUNICIPIO, ACCOLTI DA SINDACO E DAL VICE SINDACO, PER RITIRARE L'ATTESTATO E PER LA FOTO DI RITO.

giovedì 4 marzo 2010

LA SETTIMANA (7)

Italia malata. Dice Giuseppe De Rita, attento osservatore della società italiana, che “nella reazione dell’opinione pubblica agli ultimi scandali c’è in giro una vera rassegnazione ma anche furba”. Un po’ più semplicemente osservo che si è molto abbassata l’asticella dell’etica e che la voglia di indignarsi viene sempre meno. L’Italia è un paese ammalato sull’orlo del baratro morale. Sarà, come dice De Rita che siamo tutti, più o meno, coinvolti, che le regole ci piacciano ma che” incominci a rispettarle il nostro vicino” , che tutti protestiamo per tutto anche quando abbiamo torto marcio. Se prendo una multa vado subito dal giudice di pace, se arrivo in ritardo a presentare le liste trovo mille scuse ma non certo la mia dabbeneggiane. Se tutti rubano, o meglio credo rubino, perché solo io non devo farlo. Se gli esempi che mi vengono dall’alto sono di un tale fragore che cosa sarà mai il mio divieto di sosta. E così di questo passo non si riesce più a contenere nulla. PDL partito liquido o sciolto. Spicca questa settimana il fragoroso precipitare del partito di maggioranza relativa, il PDL. Di programmi non se ne parla, di problemi dei cittadini neppure tutto è inghiottito nelle tristezza delle lotte intestine per presentare candidati sempre più impresentabili. Continuo a concordare con Gianfranco Fini : questo partito fantasma non mi piace.

lunedì 1 marzo 2010

SCRITTURA CREATIVA

GLI INCONTRI SONO COORDINATI DALLA BRAVA SCRITTRICE DI FAVOLE PER BAMBINI, PAOLA GROSSO. NON SI TRATTA DI UNA LEZIONE NE' TANTOMENO DI UN CORSO SCOLASTICO. E' UN GIOCO PER AVVICINARE I RAGAZZI ALLA LETTURA ED ALLA SCRITTURA. SUCCESSIVAMENTE, L'ATTORE GIGI FERRARI,CI GUIDERA' NELLA LETTURA INTERPRETATIVA DEI TESTI SCRITTI DAI RAGAZZI. TUTTI POSSONO CIMENTARSI E SCATENARE LA PROPRIA FANTASIA. LE STORIE PIU' BELLE SARANNO PUBBLICATE INSIEME ALLE VECCHIE STORIE DI FARA, NARRATE E RACCOLTE DAI NONNI.
CHE COSA E' LA SCRITTURA CREATIVA?
La scrittura creativa è un particolare modo di scrivere che scatena la fantasia e la creatività di chi la pratica. A partire da uno stimolo qualsiasi: un incipit, un colore, un nome, l’inizio di una storia, una fotografia la fantasia si scatena. Tutto può essere utile per raccontare, per descrivere per emozionare. Gianni Rodari, Italo Calvino, Bruno Munari, Georges Perec, Raymond Queneau sono i più grandi maestri del genere. I due francesi, con Italo Calvino, del gruppo OULIPO, ouvroir de littérature potentielle, un' associazione che ha sempre avuto a cuore la lezione di suscitare l'immaginazione o l'ispirazione sottomettendosi a nuove rigide regole e liberandosi, così, da antiche forme ed espressioni Ma, anche senza fare riferimento ai grandi scrittori qualsiasi spunto può alimentare la creazione artistica.