giovedì 27 gennaio 2011

Sant'Agata, festa delle donne di Fara

Dove per un giorno comandano( o meglio comandavano) le donne. A Fara, il giorno della festa di Sant’Agata tradizionalmente comandano le donne. Le donne di Fara, dopo la messa, escono a pranzo, con le amiche ed il marito resta in casa per accudire agli animali ed alla campagna. La storia di questa tradizione risale alla notte dei tempi. Non si tratta di una festa come l’8 marzo, dal significato poltico e sociale. Festa che col passare degli anni ha perso molto dei suoi significati per diventare un fatto di costume e di consumo. Di questi tempi anche un po’ sguaiato.Il significato della festa di Sant'Agata è prima di tutto religioso. Agata, di nobile e ricca famiglia catanese, fu diaconessa ed attiva nella comunità cristiana di Catania. Rifiutò di abiurare la sua fede cristiana ed accettò, senza piegarsi,violenze e torture psicologiche e fisiche, tra cui anche l’asportazione,con le tenaglie, di una mammella . Infine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. Il 5 febbraio 251, Agata morì nella sua cella. Il supplizio subito dalla santa spiega perchè sia invocata dalle donne, soprattutto dalle puepere. Il suo legame con la città di Catania ed avendo salvato la città dall'eruzione dell'Etna ci fa capire perchè sia, anche,la santa protettrice dei pompieri. Perchè la festa della donna a Fara, a differenza di quanto succede nel resto del mondo, è il 5 febbraio, giorno di Sant'Agata? Racconta una carissima amica che, probabilmente, le donne faresi festeggiano questa giornata sin dal 1849 per ricordare un gesto di coraggio delle donne di Fara che riuscirono a mettere in fuga gli austriaci poco prima della battaglia di Novara. Questa giornata è dedicata a Sant'Agata grazie al dipinto della Santa nella chiesa parrocchiale del paese. Mi pare logico pensare che la festa si sia tramandata di generazione in generazione come occasione per le donne di stare insieme in un momento non ancora molto impegnativo nel lavoro dei campi e di finire la giornata di festa al ballo, dove gli uomini erano invitati ad entrare gratuitamente. Comunque per non dimenticare la nostra tradizione le carissime amiche hanno organizzato per Domenica 6 febbraio al Ristorante Farese ed al Centro Anziani il tradizionale pranzo delle donne di Fara. Sabato 5 febbraio, invece, la messa è alle ore 10.30.

2 commenti:

  1. Ciao Maria Teresa, sono un catanese studioso del culto di S. Agata nel mondo; il mio nome è Dario.
    Nel ringraziarti per le preziose notizie riguardanti il culto della santa nel tuo paese, volevo farti sapere che, in realtà, tradizioni simili in onore a S. Agata sono ancora molto vive in Brianza, Francia del sud e in tutta la Spagna.
    Soprattutto in quest'ultimo paese, i festeggiamenti hanno assunto un carattere davvero nazionale, poiché più sentiti di quelli dell'8 marzo.
    Le origini di questi festeggiamenti, in Spagna, dipendono da una storia leggendaria, che ha sorprendenti analogie con quella di Fara; ti racconto:
    Nel 1227, durante il regno di Alfonso VI, i mori occuparono l'Alcazar e la città di Segovia.
    Le donne di Zamarramala (quartiere di Segovia), vestite con i loro abiti migliori e ricoperte di gioielli, si esibirono con canti e danze di fronte l’Alcazar.
    Sedotti da tanta grazia e avvenenza, i mori lasciarono incustodita la fortezza permettendo, così, agli uomini zamarrieghi di entrare e riconquistarono l’Alcazar.
    Le donne zamarrieghe pagarono duramente questa loro mossa, infatti i mori, accortisi del tranello in cui erano caduti, le catturarono e amputarono a tutte le mammelle.
    Tutto questo, stranamente, accadeva il 5 di febbraio e le donne subivano lo stesso tremendo supplizio di S. Agata.

    A causa del medesimo supplizio subito, le donne di Zamarramala e poi quelle di tantissime altre parti della Spagna, iniziarono a celebrare la santa con dei festeggiamenti che, ancora oggi, hanno come comune denominatore l’elezione di due sindachesse e la presa del potere da parte delle donne; ecco la descrizione della festa di Sant’Agata a Zamarramala:
    Ai primi di febbraio vengono elette le due sindachesse onorarie che entreranno in carica il 5 febbraio, quando gli uomini si occuperanno della casa ed il potere sarà solo delle donne.
    Quel giorno, dopo aver partecipato alla messa, le sindachesse e le Aguedas (le Agate, ovvero le donne) porteranno in processione la statua di S. Agata e tra balli e canti arriveranno di fronte l’Alcazar di Segovia, dove continueranno a danzare per rievocare il sacrificio delle loro antenate.
    Ritornate in paese, le due sindachesse, circondate dalle Aguedas danzanti, daranno fuoco ad un fantoccio rappresentante l’uomo, simbolo dell’oppressione femminile nel corso dei secoli.

    Grazie ancora, Dario.

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  2. Carissimo amico di Catania, se ancora non l'avessi visto, ti segnalo il libro di Vittorio Sgarbi "Nel nome del figlio" - Bompiani il cui primo capitolo è interamente dedicato alla Tavola di Sant'Agata nella omonima chiesa di Cremona. Ciao e auguri. Maria Teresa

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