martedì 9 febbraio 2010

LA SETTIMANA (5)

La settimana n.5 è tutta dedicata alla scuola. Questa settimana le novità che toccano il mondo della scuola sono tante e di rilievo. Ben più di qualche bizzarra notizia via web. UNA SVOLTA CHE SEGNA LA SCUOLA: APPROVATI I REGOLAMENTI CHE CAMBIANO LA SCUOLA SUPERIORE Il Consiglio dei Ministri ha approvato i regolamenti di riforma della Scuola Superiore. L’ultima riforma delle superiori risale al 1923 all’epoca di Giovanni Gentile. I LICEI L’obiettivo di questa riforma è quello di cancellare la frammentazione degli indirizzi e consentire alle famiglie ed agli studenti di compiere scelte chiare: i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti e le tantissime sperimentazioni attivate saranno ricondotti a sei: licei:artistico,classico,scientifico,linguistico,musicale e delle scienze umane. Tutti i licei prevedranno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5° anno con alcune eccezioni. Altre novità complessivamente introdotte dalla riforma: incremento orario dell’asse matematico-scientifico per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti; potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni con un monte ore di almeno 99 ore annuali ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia;presenza delle discipline giuridiche ed economiche nel liceo delle scienze umane e nell’opzione economico-sociale; è possibile inoltre attraverso la quota dell’autonomia tali discipline anche negli altri percorsi liceali; insegnamento nel quinto anno di una disciplina non linguistica in lingua straniera, che ci allinea alle migliori esperienze del resto d’Europa (CLIL); valorizzazione della lingua latina. Il latino è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane. Negli altri licei è previsto come opzione; Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti piuttosto che la quantità delle materie ed il quadro orario sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità. GLI ISTITUTI TECNICI Anche per gli istituti tecnici il riordino punta a limitare la frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale. Sono quindi stati individuati: 2 settori e 11 indirizzi. Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800, suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 39.283, frequentate da 863.169 alunni. I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 Settori: economico e tecnologico.Avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive al contrario delle attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti). Nel Settore economico sono stati definiti 2 indirizzi: 1. amministrativo, finanza e marketing; 2. turismo.Nel Settore tecnologico sono stati definiti 9 indirizzi:1. meccanica, meccatronica ed energia; 2. trasporti e logistica; 3. elettronica ed elettrotecnica; 4. informatica e telecomunicazioni; 5. grafica e comunicazione; 6. chimica, materiali e biotecnologie; 7. sistema moda; 8. agraria, agroalimentare e agroindustria; 9. costruzioni, ambiente e territorio.Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.Centralità delle attività di laboratorio.Il Regolamento prevede, inoltre, lo sviluppo di metodologie innovative basate sulla didattica di laboratorio, considerata uno strumento efficace in tutti gli ambiti disciplinari, compresi gli insegnamenti di cultura generale (per esempio, italiano e storia).Relativamente agli indirizzi del settore tecnologico è prevista inoltre la presenza degli insegnanti tecnico-pratici nella misura oraria crescente dal primo al quinto anno.Il percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in: un primo biennio, dedicato all'acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi; un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni; il quinto anno si conclude con l'Esame di Stato. Le commissioni giudicatrici possono avvalersi anche di esperti. Gli obiettivi prioritari sono: Più ingleseSono state incrementate le ore di studio della lingua inglese ed è stata prevista la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere.Insegnamento di scienze integrateE' previsto l'insegnamento di scienze integrate, al quale concorrono, nella loro autonomia, le discipline di "Scienze della terra e biologia", di "Fisica" e di "Chimica", per potenziare la cultura scientifica. Rafforzato rapporto con il mondo del lavoro e delle professioniLe norme introdotte hanno l’obiettivo di creare un rapporto più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di stage, tirocini e l’alternanza scuola-lavoro. GLI ISTITUTI PROFESSIONALI In Italia, in questo anno scolastico, studiano, in 1.425 istituti professionali, 547.826 alunni suddivisi in 25.445 classi. Attualmente sono 5 i settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi.Con il riordino dell'istruzione professionale sarà riaffermata l'identità di questo tipo di scuola nell'ambito dell'istruzione superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e le competenze necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi di riferimento.I nuovi istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi; istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6 indirizzi:Settore dei servizi: Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; Servizi commerciali. Settore industria e artigianato: Produzioni artigianali e industriali Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica. Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento. Queste informazioni sono tratte dal Comunicato Stampa del Ministero della Pubblica Istruzione del 4 febbraio 2010 e consultabili in modo più dettagliato sul sito: www.istruzione.it Il garante dell'infanzia censura l'orario lungo. La chiusura del sabato nelle scuole si sta diffondendo sempre più. Nella scuola elementare e nella scuola media dove l'orario settimanale complessivo è almeno di trenta ore, è inevitabile, in caso di settimana corta, organizzare uno o due rientri pomeridiani. Vi sono però scuole che, forzando un po' gli orari, svolgono tutte le lezioni nella sola fascia del mattino senza prevedere rientri al pomeriggio. In questi casi il conto è presto fatto, la permanenza a scuola è sino alle ore 14.00. Il Garante dell'infanzia della Liguria ha censurato questo tipo di organizzazione delle lezioni giudicandolo "inadeguato, contrario al benessere dei ragazzi e inutile per il loro apprendimento." Insomma, quando il tempo scuola è lungo, occorre garantire agli alunni tempi distesi, più funzionali all'apprendimento. Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta, ritiene che "il sabato libero serve ai genitori e agli insegnanti, non certo agli alunni". ISTRUZIONE DEGLI ADULTI IN DIFFICOLTA’ L'istruzione degli adulti in Italia è in situazione critica. La percentuale di adulti che si avvalgono delle diverse offerte di istruzione in Italia è da anni ferma al 6,3% della popolazione, mentre la media dei Paesi UE nel 2008 è arrivata al 9,5%. La Commissione europea ha fissato per il 2020, come traguardo da raggiungere da parte di tutti i Paesi, il 15%. L'Italia dovrà rivedere l'intero sistema per avvicinarsi a quell' obiettivo. E' forse uno dei settori in cui ci troviamo in posizione più arretrata rispetto al resto d'Europa.( Da TUTTOSCUOLA 1 febbriao 2010). Tuttavia le soluzioni proposte a suo tempo dal ministro Fioroni hanno ingarbugliato ancor più la situazione lasciando le scuole in un limbo legislativo che ha portato alla chiusura di molti corsi. NOVITA’ PER LA MATURITA’ 2010 Grosse novità, alcune già preannunciate lo scorso anno, per quanto riguarda l'ammissione all'esame, il ruolo dei commissari esterni ed i candidati privatisti. Secondo quanto disposto dal regolamento sulla valutazione (dpr 122/2009) entrato in vigore questa estate, per l'ammissione alla maturità si applicherà il criterio già applicato per legge nel giugno scorso per l'esame di licenza media che richiede almeno il sei in ogni disciplina di studio, anziché la media del sei come avvenuto nel 2009. L'altra novità riguarda la suddivisione dei compiti della commissioni giudicatrici (tre commissari interni e tre esterni) con un ruolo più incisivo dei membri esterni. Al liceo classico, per esempio, i tre commissari esterni si occuperanno di matematica, scienze naturali e della correzione del compito di Italiano. Novità, invece, al liceo scientifico dove per la prima volta, è stata affidata al commissario esterno la lingua straniera (le altre due materie sono italiano e filosofia). La valutazione finale sarà sempre collegiale, ma dovrà fare i conti con il peso della valutazione del commissario esterno. I privatisti che si iscrivono alla maturità, con la semplice idoneità, dovranno sostenere gli esami preventivi in tutte le materie del quinto anno. Era ora. Da anni aspettavamo questa correzione. LA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCES DELLA NOSTRA SCUOLA E LA PRESENZA DEGLI STUDENTI STRANIERI. I risultati dei test Invalsi resi pubblici in questi giorni evidenziano che esiste una forte differenza di prestazioni fra Nord e Sud, ma nel Sud stesso le scuole sono fortemente differenziate, e il divario cresce con l’avanzare degli anni. Al Nord, poi si registra un forte calo nei punteggi ottenuti nei test, soprattutto quelli linguistici, dai bambini stranieri: inferiori di otto – dieci punti a quelli dei bambini italiani. A fronte di questi dati, che, per chi lavora nella scuola, non rappresentano certo una sorpresa, dobbiamo ripensare alla politica di questi anni sulla presenza degli studenti stranieri e chiederci se su questo argomento non si è fatta propaganda piuttosto che scelte mirate. Il punto di partenza di qualsiasi politica educativa finalizzata all’inserimento deve tenere conto che gli studenti stranieri per quanto scolarizzati siano, nella maggior parte dei casi non hanno una conoscenza della lingua italiana tale da permettere loro di affrontare con successo il percorso scolastico. Quindi il problema da affrontare per prima cosa è l’insegnamento dell’italiano in modo massiccio ed intensivo. Problema che si risolve solo concentrando le risorse che ci sono e dotando le scuole di strumenti didattici adeguati: libri, audio cassette e quant’altro. In altre parole, non è spostando e smistando i ragazzi stranieri, o in difficoltà (non sempre i due termini coincidono) che si risolve il problema, ma pensando a forme di personalizzazione dell’insegnamento. Cioè è un problema che va affrontato dalle scuole e non nelle classi. La lega Nord aveva proposto la creazione delle classi ponte o classi speciali ( cosa che molte scuole fanno, già, senza farsi troppi problemi). Ma la sola parola aveva fatto inorridire i nostri benpensanti. Ora negli altri paesi europei l’inserimento dei ragazzi stranieri avviene in modo graduale, con un insegnamento intensivo della lingua del paese di arrivo e, almeno per le materie fondamentali, ore di insegnamento nella lingua di origine o in una lingua veicolare. Non sarebbe il caso, quindi, di smetterla di fare propaganda di destra o di sinistra e di partire da una miglior programmazione da parte delle scuole e da un più razionale utilizzo delle risorse che già vi sono.

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